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lunedì 1 febbraio 2016

Bisogna salvaguardare le eccellenze come l'Ircss CROB

Nei prossimi giorni la Regione Basilicata interverrà pesantemente sul riassetto organizzativo dell'intero sistema sanitario regionale. Dopo l'entrata in vigore della nuova normativa in materia di orario di lavoro dei medici ospedalieri, il sistema regionale, con le sue quattro aziende sanitarie, è fortemente messo in discussione. Ad oggi, per poter mantenere l'attuale assetto organizzativo con le aziende San Carlo, Asp, Asm e Irccs Crob occorrerebbe quasi raddoppiare l'attuale livello occupazionale dei medici, cosa impossibile a legislazione vigente. Per affrontare tale problema  è stato costituito un tavolo tecnico con il mandato di elaborare proposte in grado di poter gestire l'emergenza, oltre che disegnare il futuro assetto sanitario. È assolutamente evidente che il frutto di tale lavoro comporterà inevitabili tagli.
Tagli che potranno  riguardare la riorganizzazione dei servizi in modo più efficiente ed efficace, piuttosto che la chiusura di presidi fisici presenti sul territorio. 
In materia sanitaria, l'obiettivo imprescindibile deve essere sempre la soddisfazione efficiente ed efficace delle esigenze dei cittadini, mettendo al centro del modello organizzativo il cittadino stesso. Un sistema capace di dare risposte eccellenti ed in grado di risolvere le esigenze quotidiane del malato. Questa la missione imprescindibile. Per tale ragione l'unica strada possibile è una razionalizzazione del sistema che sappia offrire le risposte migliori e di alta specializzazione per le diverse branche della medicina, garantendo al cittadino lucano le stesse opportunità di qualsiasi altro cittadino italiano. In tale ottica le attuali eccellenze vanno salvaguardate ed ulteriormente incentivate. Bisogna invertire la logica del campanile, della presenza puntuale sul territorio di ogni specializzazione in ogni ospedale, assolutamente giustificata nel passato, tesa ad evitare l’isolamento dei territori e figlia di una regione con infrastrutture che non permettevano una connessione in tempi accettabili. Oggi, seppure ancora molto indietro in materia di infrastrutture viarie e ferroviarie, siamo comunque in grado di raggiungere in 30 minuti i maggiori centri di riferimento sanitari sparsi sul territorio regionale, pertanto fatta eccezione per la presenza di centri di primo intervento salvavita, si possono immaginare alcuni centri di eccellenza capaci di garantire risposte efficaci per poi utilizzare le altre strutture per le degenze e la riabilitazione post acuta. In tale ottica è assolutamente degno di particolare nota l’Ircss CROB, per la sua specificità e per i risultati di eccellenza sin qui raggiunti. Un modello che deve essere il riferimento da sviluppare e che pertanto deve essere considerato in modo autonomo come azienda sanitaria da cui non poter prescindere. L’Ircss CROB dovrà occuparsi sempre più di Oncologia in ogni suo aspetto ed in tale materia ogni altra struttura sanitaria presente sul territorio regionale dovrà fare riferimento stretto al solo Ospedale oncologico regionale. Se ciò non accadrà o qualcuno immagina cose diverse significherà buttare alla malora ingenti finanziamenti pubblici già spesi oltre che tutti i risultati raggiunti sino a questo momento. A pagarne le spese sarà solo il malato lucano che a fronte di un’offerta mediocre, affidata ad ogni struttura sanitaria del territorio regionale, finirà per decidere sempre più frequentemente di affidare la propria vita a mani esperte e specializzate presenti fuori dai confini regionali. Questa sarebbe la sciagura più grande per il nostro sistema sanitario. 

Componente Consiglio Nazionale Psi
Dott. Nicola Giansanti

mercoledì 8 luglio 2015

Le bugie hanno le gambe corte


"Nella lunga querelle accesasi sulla perimetrazione del Parco del Vulture e sulle presunte negatività che il Parco comporta, enfatizzate e strumentalizzate da una certa parte politica, abbiamo cercato di dimostrare in tutti i modi che si trattava di baggianate costruite ad hoc e che la realtà dei fatti fosse altra.Abbiamo raccontato di come il Parco possa essere lo strumento per poter immaginare, oltre alla tutela ambientale e naturalistica, percorsi di sviluppo e crescita dell’intera area del Vulture; lo strumento in grado di attrarre risorse finanziarie altrimenti non intercettabili. Abbiamo voluto disegnare un possibile scenario futuro che possa dare nuove speranze e sognare un recupero tanto agognato della nostra amata Monticchio". Lo dichiara Nicola Giansanti, capogruppo del Psi al Comune di Rionero in Vulture. 

"Molti - prosegue - hanno scelto una strada diversa sposando ed enfatizzando paure inesistenti e fuorvianti, innescando una reazione a catena da parte di alcune categorie produttive e sociali. Noi abbiamo risposto sempre con dati di fatto ed esempi reali ed inequivocabili ed oggi a supporto di quanto detto arriva un’ulteriore dimostrazione. Nei giorni scorsi l’Assessore all’Agricoltura, Luca Braia, ha annunciato l’imminente pubblicazione di un bando regionale i cui beneficiari saranno i Parchi Nazionali e Regionali. 

Un bando che, impegnando le risorse della misura 313 del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, mette a disposizione un milione e mezzo di euro per incrementare l’offerta turistica nelle aree rurali, incentrandola su beni, servizi, risorse, produzioni tipiche, cultura e tradizione. L’obiettivo del bando è duplice, da una parte tutelare le risorse naturali e dall’altra la conservazione delle Agro-biodiversità. 

Nel complimentarci con l’Assessore per l’iniziativa promossa, è nostro interesse dimostrare come la regione stia ponendo particolare attenzione a tale argomento, il che significa sicuramente un’ulteriore impegno finanziario da destinare ai Parchi regionali nella programmazione dei Fondi comunitari 2014-2020 che avverrà nel prossimo autunno. 

In questi mesi abbiamo lavorato alacremente cercando di accelerare il più possibile il percorso di costruzione del Parco Regionale del Vulture, consapevoli di tali imminenti scadenze a dispetto di quanti ritenevano che non ci fosse alcuna urgenza e necessità di accelerare.

Non possiamo permetterci di perdere anche questo treno, potrebbe essere l’ultimo per Monticchio e per la nostra area. Lo abbiamo ribadito in ogni dove ma, forse, pregiudizi e maldicenze non permettevano un giudizio ed una valutazione serena. 

Oggi i fatti lo dimostrano! Spero che questo possa rasserenare gli animi di quanti intravedevano nel parco una minaccia per le proprie colture e i propri hobbies. Le risorse ci sono, gli strumenti li stiamo costruendo, anche per incentivare nuovi metodi colturali o indennizzare potenziali perdite produttive, dobbiamo assumere tutti un atteggiamento maggiormente ottimista e lavorare uniti per raggiungere un obiettivo che darà benefici a tutta la comunità". 


domenica 28 giugno 2015

Parco del Vulture per difendere il territorio anche dalle trivellazioni.

Il Parco è uno dei pochi strumenti che oltre a tutelare l'Ambiente e le risorse naturali può di fatto evitare le trivellazioni all'interno del proprio perimetro.
Aver scelto di tener fuori alcune aree importanti del nostro territorio espone le stesse al rischio concreto delle attenzioni di multinazionali del petrolio. 
Si è voluto tutelare cacciatori e falsamente gli agricoltori contro rischi inesistenti, esponendo il territorio a rischi concreti e ben più elevati. Si è voluto guardare il dito mentre il saggio indicava la luna. Ma tant'è. 
C'è chi è abituato a protestare in piazza e dire solo e sempre no. C'è chi cerca di dare risposte concrete ai problemi. Il Parco è una risposta concreta. La tutela di piccoli interessi di parte è un vecchio modo di amministrare.